Omnia Desk
Mosca, 3 marzo 2022
Le recenti vicende belliche iniziate in Ukraina dalla Russia, hanno visto una rapida reazione occidentale con applicazione di sanzioni di origine, in particolare, statunitense e europea.  A fronte di tali sanzioni, la Federazione Russa, ha proceduto a rapida formulazione normativa tesa a difendere il Rublo e a contrastare la fuga di capitali. Si cerca, in questa nota, di esaminare le principali limitazioni insorgenti dal congiunto operato delle recenti normative summenzionate.  Si suggerisce, peraltro, di mantenere un monitoraggio costante, in quanto le norme in parola sono soggette a repentine e rapide modifiche, rammentando, inoltre, che altre sanzioni erano gia’ state applicate alla Russia in passato e che la Russia aveva imposto altre controsanzioni. 
 
Gli Stati membri dell'UE hanno introdotto una restrizione alla fornitura alla Russia di beni e tecnologie utilizzati nei settori aeronautico e spaziale, ricomprendendo anche i pezzi di ricambio; così come il divieto di assicurazione e manutenzione di beni del settore petrolifero.
 
Gli Stati Uniti hanno annunciato il blocco delle forniture alla Federazione Russa di beni e tecnologie di origine statunitense o prodotti perfezionati con l’utilizzo di macchinari americani, ad esempio semiconduttori fabbricati in Giappone, Taiwan e Singapore.
Allo stesso tempo, non si applicano sanzioni ai software destinati agli utenti finali ordinari (computer, telefoni, fotocamere digitali, ecc.).
 
Va tenuto conto, inoltre e in generale, del possibile rifiuto di alcune controparti (ad esempio, società di trasporto estere) a collaborare con società russe a causa dell'attuale incertezza e dei possibili rischi finanziari.
 
Per quanto riguarda le operazioni in valuta, le restrizioni dipendono, in primo luogo, dalla singola banca al servizio dell'organizzazione.
 
Attualmente, ci sono difficoltà nell'effettuare transazioni valutarie (acquisto, vendita, trasferimento) nelle banche soggette a sanzioni di "blocco": VTB, Sberbank, Otkritie, Sovcombank, Novikombank e le loro filiali. A seconda della banca, le transazioni in valuta estera possono essere completamente bloccate o eseguite con ritardi. Per informazioni aggiornate, è certamente utile contattare direttamente la propria banca.
 
Il 2 marzo, le autorità dell'UE hanno deciso di disconnettere sette istituti finanziari russi dal sistema di pagamento interbancario SWIFT: VTB, Rossiya e Otkritie, Novikombank, Promsvyazbank, Sovcombank e VEB.RF. Di conseguenza, anche l'attuazione di operazioni in valuta estera tramite conti in queste banche sarà molto limitata.
 
In altre banche (note in particolare agli operatori italiani Intesa e Unicredit), le operazioni in valuta vengono effettuate ancora con le solite modalità e pur se con attenzione crescente da parte della Banca Centrale Russa.
 
Oltre alle restrizioni causate dalle sanzioni estere, alcune restrizioni e requisiti aggiuntivi sono stati stabiliti dal decreto del Presidente della Federazione Russa del 28 febbraio 2022 N 79, secondo il quale:
 
1) Le società russe sono obbligate a vendere l'80% della valuta estera ricevuta dall'inizio dell'anno al 27 febbraio nei loro conti in base a contratti di commercio estero. La scadenza è il 3 marzo. Non importa se il contratto di commercio estero è registrato.
 
Le stesse regole sono in vigore per la valuta estera in entrata a partire dal 28 febbraio. Il termine di vendita è di 3 giorni lavorativi dal momento dell'accredito dei fondi.
 
2) Dal 1 marzo, alle aziende russe è vietato:
• fornire prestiti in valuta estera a società estere, persone fisiche e altri non residenti;
• accreditare valuta estera sui propri conti o depositi esteri;
• trasferire denaro senza aprire un conto bancario utilizzando mezzi di pagamento elettronici esteri.
 
Al momento non risultano altre restrizioni, anche in relazione alle persone giuridiche con proprietà straniera.
 
Mario Tessitore
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